Dall’Illuminismo al Romanticismo
Negli ultimi decenni del Settecento, nonostante la diffusione capillare della cultura illuminista e del Neoclassicismo, si sviluppano nuove forme di pensiero in polemica con la filosofia kantiana e con l’Illuminismo stesso. In particolare tra gli anni Sessanta e Settanta, inizia a diffondersi una nuova sensibilità, connotata da un’apertura verso l’irrazionale e da una rivalutazione di sentimento e passioni. A ciò si accompagnano la riscoperta del Medioevo, considerato embrione del nazionalismo, e quella delle civiltà più antiche, nonché la rivalutazione delle leggende popolari, viste come una creazione spontanea (e a lungo sconosciuta) della sensibilità umana. Le esperienze culturali e artistiche anticlassicistiche e antilluministiche trovano la loro maggiore espressione nell’Ossianesimo e nel moviemnto dello Sturm und Drang.
Inghilterra: i “Canti di Ossian” e William Blake
L’ossianesimo si sviluppa in Inghilterra, in riferimento in particolare all’opera di James Macpherson (1736-1796), anche se fondamentali sono da considerare autori come Thomas Gray (1716-1771) ed Edward Young (1683-1765), ovvero i primi ad aver introdotto la materia sepolcrale in letteratura. Il termine “ossianesimo” deriva da Ossian, leggendario principe bardo, protagonista dell’opera di Macpherson, I canti di Ossian (1760-1773). Il testo, in cui vengono alternati racconti di guerra a momenti sentimentali, presenta una ripresa delle tematiche cavalleresche (ad esempio, quella dei poemi cavallereschi o delle chansons de geste), ma anche un nuovo rapporto con la natura e un inedito sentimento di malinconia, dovuto alla consapevolezza della vanità e della precarietà della vita. Un particolare importante riguarda la composizione la diffusione dell’opera: Macpherson, infatti, finge di aver tradotto canti epici di Irlanda e di Scozia, risalenti ai secoli XII – XVII, ma nonostante questo, questo falso letterario riscuote grande successo, venendo tradotta anche in italiano da Melchiorre Cesarotti (1730-1808) nel 1762 1.
Tuttavia, il poeta inglese la cui opera ha più risonanza è William Blake (1757-1827), autore in cui si uniscono il razionalismo illuministico - influenzato da Voltaire - e l’interesse per la magia e l’esoterismo. Blake, dunque, da una parte propone temi inerenti alla natura umana, che fa oggetto di una feroce critica, che investe in particolare la svolta industriale e borghese della società inglese, dall’altra tenta di riportare all’immaginazione i vari aspetti del reale, come ben dimostra la sua opera maggiore, I libri profetici.
Germania: lo “Sturm und Drang”
Lo Sturm und Drang, invece, è un movimento letterario e culturale fiorito in Germania, tra il 1770 e il 1785. Il nome, che in tedesco in tedesco “tempesta e impeto”, deriva da un’espressione dispregiativa, coniata dallo svizzero Christoph Kaufmann che ribattezzò così il dramma Caos di Maximilian Klinger, nel 1776. L’atto di nascita dello Sturm und Drang può essere considerato l’incontro tra Goethe (1749-1832) e Herder (1744-1803) avvenuto nel 1770 a Strasburgo, in seguito al quale il movimento vivrà una rapida diffusione, determinata non tanto dal valore letterario delle opere prodotte, quanto dalle forti amicizie e contatti fra gli “aderenti” al movimento. Manifesto dello Sturm und Drang, è lo scritto Saggi intorno al carattere e all’arte dei tedeschi, un componimento redatto nel 1773 da Herder, Goethe e Moeser, in cui vengono esaltati il genio del popolo, la poesia naturale e concetti quali quello di cuore e quello di spontaneità. Il modello di tale poesia viene indentificato in William Shakespeare (1564-1616), il cui genio creativo è contrapposto ai canoni dell’arte greca e romana 2.
Il movimento ha però poca fortuna: raduna infatti, per pochi anni, le figure di Schiller e Goethe, che scrive in questo periodo il romanzo I dolori del giovane Werther (1774), di Jakob Michael Reinhold Lenz (1751 -1792), di Heinrich Leopold Wagner (1747-1779), di Friedrich Maximilian Klinger (1752-1831), e, in Italia, di Vittorio Alfieri (1749-1803).
Sempre in Germania il Preromanticismo si caratterizza per l’influenza esercitata dal pietismo, tendenza religiosa che si propone come un rinnovamento del culto, fondato su un sentimento religioso in armonia con la natura, sostenuto dalla necessità dell’introspezione spirituale. I pietisti sottolineano quindi l’innocenza della natura, e vagheggiano un ritorno ai costumi della tradizione. In particolare Jean Paul Richter (1763-1825) laicizza il sentimento religioso mescolando influenze illuministiche e preromantiche: nella sua opera, Il Titano (1803), egli si scaglia contro il classicismo ed esalta la figura del genio, mostrando dunque di precorrere aspetti del romanticismo più maturo.
Preromanticismo, Illuminismo e Neoclassicimo
Un aspetto importante della genesi del Preromanticismo è costituito da quelle linee di continuità che mantiene con Illuminismo e Neoclassicismo, pur proponendosi come movimento di pensiero in opposizione ad essi.
Per quanto riguarda il rapporto con l’Illuminismo, sentimenti come il bello e il sublime vengono ancora interpretati parzialmente in chiave illuminista, sebbene occorra sottolineare l’apporto delle riflessioni di Alexander Gottlieb Baumgarten (1714-1762), che nella sua Aesthetica identifica l’arte come conoscenza sensibile e non più come conoscenza razionale. Edmund Burke (1729-1797) invece, pur restando nel campo della razionalità di carattere più strettamente illuminista, pone delle tematiche che saranno fondamentali nella cultura romantica, come quella dell’ infinito e del selvaggio. D’altronde già Jean Jacques Rousseau (1712-1778), nella Nuova Eloisa, aveva messo in evidenza il rapporto tra paesaggio, stato d’animo e sentimento, e Immanuel Kant (1724-1804), nella sua Critica del Giudizio (1790), aveva tratteggiato l’autonomia dell’arte slegata da ogni finalità pratica.
Goethe, Friedrich Hölderlin (1770-1843) e Ugo Foscolo (1778-1827) ben rappresentano invece il legame con il Neoclassicismo: in essi il passato dell’arte classica è guardato con nostalgia e con un rimpianto che si concretizza nel bisogno di evasione in un mondo nuovamente sentimentale e primitivo e nel desiderio della bellezza.
1 Per quanto riguarda il preromanticismo in Italia, oltre a Cesarotti, che, pur riconoscendo il richiamo alla razionalità, si fa portavoce dell’importanza del momento creativo, particolare è l’esperienza di Alessandro Verri (1741-1816),animatore dell’Accademia dei Pugni e della rivista il «Caffè», nelle cui opere si possono ritrovare tematiche sepolcrali e cristiane.
2 Nello Sturm und Drang sono presenti in nuce caratteri che saranno dominanti nel movimento romantico, quali:
- Una nuova concezione organicista, vitalistica, spiritualistica e finalistica della natura, percepita come forza eccezionale e fonte del sublime;
- L’esaltazione della figura del genio, con un inno all'individualità e al titanismo, inteso come ribellione nei confronti di forze superiori e ineluttabili;
- L’affermazione del nazionalismo, finalizzato alla coesistenza di individui che condividono elementi comuni in termini di razza, lingua e costumi, quindi un’idea di popolo come insieme di individui che “devono” vivere insieme e non che “vogliono” vivere insieme, come viene invece interpretata la coesistenza in senso settecentesco;
- L’accentuazione dello storicismo, e dell’identificazione della Provvidenza quale soggetto della storia, in opposizione alla concezione illuministica incentrata sull’uomo.