Senofane di Colofone: critica all'antropomorfismo e ruolo dell'intuizione

Senofane di Colofone (circa 570 a.C. – circa 475 a.C) era un cantore itinerante, ed è per certi versi considerato l’iniziatore della scuola eleatica.
 
Nel suo pensiero è centrale la critica all’antropomorfismo della religione tradizionale: per Senofane non bisogna pensare agli dèi come a esseri simili agli uomini nella figura e nei vizi; di qui la critica a Omero ed Esiodo per come hanno parlato degli dèi. Ma nel pensiero di Senofane è possibile anche rilevare una sorta di "mono-poli-teismo": il dio è uno, pur ammettendo accanto a sè una schiera di dèi subordinati, che fanno pensare a sue emanazioni. Sembra inoltre che per Senofane i diversi dèi siano immagini dei fenomeni naturali: si apre dunque l’ipotesi interpretativa di un’identificazione del dio senofaneo con il tutto, un dio che coincide con l’essere, del quale i fenomeni naturali non sono che espressioni. Centrale nel pensiero di Senofane sembra anche la nozione di intuizione, ovvero una percezione o un pensiero immediato e istantaneo del mondo. L’intuizione appartiene al dio e attraverso di essa il dio fa vibrare il mondo; mentre la conoscenza umana è piuttosto opinione, benché non sia del tutto da rigettare.
 
Jacopo Nacci, classe 1975, si è laureato in filosofia a Bologna con una tesi dal titolo Il codice della perplessità: pudore e vergogna nell’etica socratica; a Urbino ha poi conseguito il master "Redattori per l’informazione culturale nei media". Ha pubblicato due libri: Tutti carini (Donzelli, 1997) e Dreadlock (Zona, 2011). Attualmente insegna italiano per stranieri a Pesaro, dove risiede.