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"La pioggia nel pineto" di Gabriele D'Annunzio: testo e commento

Parafrasi Commento
La cristallizzazione dell’esistenza in opera d’arte non fu naturalmente un’invenzione di d’Annunzio, che pure come detto la estremizzò in vera e propria auto-poetica. Si tratta invece di un tratto che accomuna la cultura estetizzante di secondo Ottocento, almeno a partire da Wagner (che fu non a caso, per d’Annunzio, un punto di riferimento preciso anche dal punto di vista “tecnico”), e in realtà a partire dal Romanticismo (si pensi alla fama e alla fortuna della figura di Byron): in quel panorama che si accomuna sotto la sigla, sostanzialmente equivoca, di “decadentismo”. Eppure d’Annunzio, che di questa cultura è il rappresentante più tipico, fu anche – e assai di frequente – in grado di trascenderla: persino capovolgendone gli assunti.
 
Esemplare è il componimento che resta il suo più celebre e amato, nonché l’esemplare tipico della sua raccolta poetica più felice, Alcyone: dove l’esperienza sensuale e “panica” della fusione dei personaggi (una coppia di amanti) nel paesaggio – secondo un pattern ben attestato in epoca romantica – e il décor di partenza classicheggiante, e appunto estetizzante (a partire dal nome "Ermione" dell’interlocutrice del poeta), si rideclinano infatti in termini musicali di tipo fonosimbolico. Il gioco sottile degli echi e delle riprese, la tavolozza “impressionista” che ne deriva, sono pratiche codificate negli anni immediatamente precedenti dai capiscuola del simbolismo europeo, da Rimbaud a Mallarmé. E non sarà per caso che autori modernisti di temperamento persino opposto rispetto a quello di d’Annunzio, come tipicamente Montale, sentiranno la necessità di "attraversarlo", per superarne l'esperienza. Ed è grazie a La pioggia nel pineto che l’eredità tecnica di d’Annunzio resterà inaggirabile per tutto il Novecento italiano.
 
Andrea Cortellessa è un critico letterario italiano, storico della letteratura e professore associato all'Università Roma Tre, dove insegna Letteratura Italiana Contemporanea e Letterature Comparate. Collabora con diverse riviste e quotidiani tra cui alfabeta2, il manifesto e La Stampa - Tuttolibri.