Il verismo verghiano tocca uno dei suoi apici nel 1881 con I Malavoglia, sintesi perfetta della poetica dell’impersonalità e tentativo di narrare dall’interno - evitando i giudizi d’autore o l’immedesimazione drammatica con i propri personaggi - la tragedia silenziosa di una famiglia di pescatori siciliani, attraverso cui mostrare gli effetti dirompenti della “fiumana” della modernità, la cui corsa al benessere e al progresso dissesta e sconvolge usi, costumi e tradizioni di un mondo lontanissimo da quello urbano e borghese che Giovanni Verga ha sotto i propri occhi a Milano. L’incompiuto “ciclo dei vinti” - che conosce la sua seconda parte nel Mastro don Gesualdo, dramma umano d’un muratore arricchitosi e poi espulso dal mondo benestante cui desiderava appartenere - esemplifica con tutti gli strumenti dell’arte verghiana il destino di sconfitta che il mondo moderno riserva a molti dei suoi componenti.
Il corso, coordinato dal Prof. Cortellessa e composto di videolezioni ed analisi testuali mirate, offre anche una serie di esercizi per verificare la propria preparazione su Giovanni Verga e i suoi romanzi.