Cesare Pavese: da "Lavorare stanca" a "Il mestiere di vivere"

Info sul Corso

Cesare Pavese (1908-1950) è stato uno dei più importanti autori della letteratura italiana tra le due guerre e dell'immediato dopoguerra: tra romanzi e poesie, interventi saggistici ed attività di traduttore per la casa editrice Einaudi, Pavese è stato al tempo stesso intellettuale tormentato e testimone diretto di un periodo drammatico della storia d'Italia.

 

Se già la prima raccolta poetica, Lavorare stanca, presenta un voce originale nel clima socio-culturale degli anni Trenta, i successivi romanzi e racconti (da Paesi tuoi a La bella estate, da La casa in collina a La luna e i falò, senza scordare la pagine diaristiche de Il mestiere di vivere) sviluppano le grandi tematiche della poetica pavesiana: il "mito" ancestrale, il senso dello scorrere del tempo tra tentativo di ritorno alle proprie origini ed apertura al mondo reale, l’importanza del “simbolo” (e cioè il “legame fantastico che tende una trama sotto al discorso”, come spiega lo stesso scrittore), il sottofondo autobiografico di molte opere. Questa ricerca incompiuta di una verità ultima sulla vita e sulla letteratura lascia ne La luna e i falò - romanzo concluso da Pavese nel 1950, poco prima di suicidarsi - una traccia che l’autore affida al proprio protagonista come sorta di riflessione personale: "un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti".

 

Il corso ripercorre dunque i testi e le opere principali di Cesare Pavese, dalla prima raccolta di poesie al diario privato, Il mestiere di vivere, pubblicato postumo nel 1952, affiancando alle lezioni gli esercizi di verifica della propria preparazione. Chiude il corso una serie di testimonianze di scrittori ed amici che ricordano la figura dell’autore.