"La poesia è la rivelazione di un sentimento che il poeta crede che sia personale e interiore, che il lettore riconosce come proprio".
(Salvatore Quasimodo)
Negli anni ‘30-’40 si sviluppa in Italia una tendenza poetica che coinvolge alcuni dei più importanti scrittori in versi del periodo: si tratta dell’Ermetismo, non un vero movimento letterario, quanto piuttosto un complesso atteggiamento poetico assunto da un gruppo di giovani che si riunisce attorno alla rivista letteraria, “Il Frontespizio”, come Mario Luzi (1914-2005), Alfonso Gatto (1909-1976) e Salvatore Quasimodo (1901-1968), senza dimenticare altre figure come Carlo Bo, voce critica del movimento con il suo saggio Letteratura come vita, Leonardo Sinisgalli e Pietro Bigongiari. Lo stile ermetico, caratterizzato dal frequente uso dell’analogia e allegoria e dall'ispirazione decadente (scelta prevalente di forme brevi ed ellittiche), si presenta caratterizzato da una spiccata componente simbolica, che, in forme per lo più oscure ed iniziatiche, prova ad interpretare la realtà del tempo, stretta tra le ansie della dittatura fascista e le inquietudini di un conflitto mondiale intravisto all'orizzonte. Molto vicini al clima ermetico, sebbene non del tutto considerati appartenenti a tale gruppo, furono da una parte Giuseppe Ungaretti (1888-1970) con la raccolta Il sentimento del tempo, dall’altra Eugenio Montale (1896-1981) con Le occasioni, pubblicate nel 1939.
Il corso, curato da Oilproject, ricostruisce i punti principali della poetica ermetica e presenta le peculiarità di ogni autore e della sua poesia, fornendo in chiusura una verifica della propria preparazione.