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Le preposizioni: semplici, articolate, improprie

Cos’è la preposizione?

La preposizione (dal verbo latino praeponere, “mettere davanti”) è una parte invariabile del discorso che serve a collegare due o più parole (o gruppi di parole) tra loro e metterle in relazione. Le preposizioni sono quindi molto importanti per creare una frase di senso compiuto, in quanto stabiliscono rapporti di significato tra gli altri componenti della frase (ad esempio, i sostantivi). Per esempio, se scriviamo:

La bicicletta di Laura è rossa.

è la particella “di” a determinare il rapporto sintattico tra i nomi “bicicletta” e “Laura”, specificando che quella bicicletta rossa appartiene a una persona di nome “Laura”. Chiameremo allora complemento preposizionale l’insieme composto dalla preposizione + parola successiva; nel nostro esempio, il complemento preposizionale sarà “di Laura”). Facciamo però attenzione: ciascuna preposizione può avere più valori, e il suo significato sarà determinato solo dalla frase e dal contesto in cui viene utilizzata.

In generale, tra le funzioni delle preposizioni abbiamo quella di introdurre i complementi indiretti all’interno di una frase (ed è quindi fondamentale riconoscerle per fare l’analisi logica della frase) oppure le proposizioni subordinate implicite (e sono quindi assai utili per l’analisi del periodo).

A seconda della loro tipologia e della loro funzione, le preposizioni si possono distinguere in proprie, improprie e in locuzioni prepositive.

 

Tipi e funzioni delle preposizioni proprie

Le preposizioni proprie sono quelle preposizioni che hanno solamente la funzione di preposizione e sono nove: di, a, da, in, con, su, per, tra, fra.

Queste preposizioni sono chiamate semplici; quando alla preposizione si aggiunge un articolo determinativo, esse diventano preposizioni articolate (ad esempio: “di” + “il” = “del”).

Di: è la preposizione semplice più comune. Può avere,  funzione di complemento di specificazione (“l’arrivo dell’autobus”); di denominazione (“la città di Bergamo”); di argomento (“il romanzo parla di una storia romantica”); di materia (“il sacchetto di plastica”); di abbondanza o privazione (“pieno di saggezza”); di quantità (“una barca di ventiquattro metri”); di causa (“verde d’invidia”) partitivo (“Molti di noi andranno al mare quest’estate”). Le sue forme articolate sono: del, dello, della, dei, degli, delle.

A: esprime la destinazione di un’azione e può quindi esprimere un moto a luogo (“vado a casa”); un complemento di fine (“un discorso a sostegno del candidato”); stato in luogo (“vivere a Bologna”); tempo determinato (“ci vediamo alle sette”); modo o maniera (“si difese ad alta voce”); età (“all’età di quattordici anni, uscì di casa”). Le sue forme articolate sono al, allo, alla, ai, agli, alle.

Da: esprime generalmente una destinazione. Può avere funzione di modo da luogo (“Maria arriva da New York”); agente/causa efficiente (“la dichiarazione rilasciata dall’allenatore del Milan”); di causa (“soffocare dal caldo”); di qualità (“è una bella ragazza dai capelli biondi”); di modo (“comportarsi da gentiluomo”). Presenta come forme articolate dal, dallo, dalla, dai, dagli, dalle.

In: di solito esprime inclusione, indicando solitamente qualcosa di fermo e statico. Possiamo riconoscere le funzioni di stato in luogo (“lavorare in periferia”); tempo determinato (“la Bastiglia è stata presa nel 1789”); limitazione (“è espertoin fisica quantistica”); modo (“Claudia cammina molto in fretta”); moto a luogo (“Matteo si è trasferito in Germania”), ecc. Le sue forme articolate sono nel, nello, nella, nei, negli, nelle.

Con: esprime generalmente una relazione di aggiunta tra gli elementi collegati dalla preposizione. Può avere funzione di unione (“sono andata al mare con Sandra”); di relazione (“ho preso un appuntamento con il notaio”); di modo (“si è alzata con calma”); di mezzo (“ha inchiodato il quadro con un martello”); di causa (“non credo che potremo partire conquesta pioggia”); ecc. Le sue forme articolate sono col, collo, colla, coi, cogli, colle.

Su: può avere funzione di stato in luogo (“mi sono seduta sulla terrazza del Duomo”); di moto a luogo (“Luca è salito sulla Tour Eiffel); di argomento (“è uscito un articolo sulgolpe in Cile”); di modo (“Giorgio se n’è andato sudue piedi”); ecc. Le forme articolate di su sono sul, sullo, sulla, sui, sugli, sulle

Per: tendenzialmente introduce il tramite attraverso il quale si svolge un’azione, ha accezione di moto per luogo (“passare per la laguna”); di mezzo (“hanno legato il prigioniero per il polsi”); di causa (“la nonna non è potuta uscire per il caldo”); di moto a luogo (“Michele è partitoperVenezia”); di fine (“Giacomo si sta allenando perla partita di domani”); ecc.

Tra/fra: generalmente le preposizioni tra e fra vengono intese come posizione intermedia tra determinati punti di riferimento. Avendo significato uguale si scegli tra l’una o l’altra più che altro per evitare suoni sgradevoli nella frase. Può avere funzione locativa (“si trova tra Piazza Fontana e Via Larga”); temporale (“il documento risale a un periodo tra il 450 e il 500 a.C.”); compagnia (“una vacanza fra amici”); ecc.

 

Utilizzo delle preposizioni improprie

Le preposizioni improprie sono parole (avverbi, aggettivi, participi verbali) che possono essere utilizzate come preposizioni, stabilendo così un legame tra due parti della frase sono preposizioni, altrimenti sono avverbi, aggettivi o verbi.

Tra gli avverbi troviamo: davanti, dietro, prima, dopo, dentro, sopra, sotto, circa, contro, intorno, ecc. Ad esempio possiamo dire:

Il telecomando è sopra al tavolo;
Laura era in fila davanti a me.

Tra gli aggettivi abbiamo: lungo, lontano, vicino, salvo, secondo, ecc. Per esempio:

La pista ciclabile corre lungo il Naviglio;
Berlino è lontano dal mare.

Come verbi troviamo soprattutto participi e i più comuni tra questi sono: nonostante, escluso, eccetto, durante, mediante, ecc. Possiamo avere i casi di:

Alice è partita nonostante il traffico;
Ci sono stati scontri durante il campionato.

 

E le locuzioni prepositive?

Le locuzioni prepositive sono espressioni costituite da due (o più) parole che vengono usate con valore di preposizione 1.

Ad esempio, possiamo citare:  a favore di, in base a, a dispetto di, nel mezzo di, per mezzo di, al di là di, al di qua di, al di fuori di, in mezzo a, a fianco di, al cospetto di, a causa di, in quanto a, invece di, in compagnia di, di fronte a, a forza di, a proposito di, ecc.

Possiamo quindi fare i seguenti esempi:

Andrea ha votato in base a quello che ha letto sul giornale;
Ho perso Gianluca in mezzo alla folla del concerto.

1 Spesso le locuzioni prepositive sono locuzioni avverbiali a cui è stata aggiunta una preposizione.

Testo su Italiano

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