Invettiva
Definizione
Tipo di discorso (dall’aggettivo latino invectivus, -a, -um, “polemico, aggressivo, violento”) che si caratterizza per il tono aspro e acerbo (e talvolta oltraggioso) usato contro persone reali, fittizie o cose personificate.
Spiegazione ed esempi
L’invettiva, tipica del genere oratorio, in letteratura si caratterizza o come un genere a sé stante o come una sezione di un’opera più ampia, in cui l’autore si rivolge con rabbia e toni accesi contro un avversario o una fazione avversa (reale o astratta, tramite l’uso di una prosopopea).
Ad esempio, Dante Alighieri fa spesso ricorso all’invettiva come efficace strumento letterario: a volte, la finalità è comico-parodica (come nel caso delle offese a Forese Donati nella tenzone letteraria di Ben ti faranno il nodo Salamone), altre essa soddisfa la polemica politico-morale di Dante contro Firenze (come nei primi dodici versi del canto ventiseiesimo dell’Inferno o nel sesto canto del Purgatorio, vv. 127-151), contro Pisa (nel trentatreesimo dell’Inferno, vv. 79-90) o contro la corruzione dell’Italia del suo tempo (Purgatorio, canto VI, vv. 76-126).
Altri esempi letterari di invettiva si trovano in Petrarca (nella canzone Italia mia, benché ‘l parlar sia indarno) o ne I Sepolcri di Ugo Foscolo (vv. 73-74: “[...] lasciva | d’evirati cantori allettatrice”).
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