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La filosofia di Marx: l'alienazione, il materialismo storico, l'ideologia

Dopo il grande disegno della filosofia hegeliana, il mondo (e non solo quello della filosofia) può essere diviso tra coloro che vedono nel processo di tesi, antitesi e sintesi un moto ideologicamente conservatore e chi invece vi scorge i tratti della rivoluzione in corso, tanto che la destra e la sinistra hegeliane si polarizzano sui termini-chiave del linguaggio di G. W. F. Hegel (la dialettica, “ciò che è reale è razionale”, l’essenza della religione).
 
Ludwig Feuerbach (1804-1872), esponente della sinistra hegeliana, si fa allora sostenitore di una prospettiva materialistica, che tuteli la dignità umana e critichi senza pietà la religione (che sarebbe una proiezione dell’uomo) e l’idealismo come inversione del rapporto tra soggetto (l’essere) e predicato (il pensare). L’alienazione - che in Hegel era l’oggettivazione dell’Idea nella Natura - diventa un concetto cruciale, che passa anche a Karl Marx (1818-1883). Nei suoi scritti, i fondamenti dell’idealismo si saldano con la lezione dell’economia politica classica e con l’insegnamento socialista, come già dimostrano la Critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico e gli Annali franco-tedeschi, entrambi del 1843. Lo Stato, fondamentale per Hegel, diventa lo strumento della classe dominante per esercitare il proprio potere repressivo (e nascosto) sulla società, con la piena legittimazione da parte del liberalismo moderno e dell’ideologia; in risposta a ciò, il materialismo storico formula la tesi per cui i prodotti dello spirito dipendono dalla struttura economica della società, e ne esprimono i conflitti contraddittori. Da qui, l’idea di rivoluzione proletaria e di dissoluzione dialettica della società borghese che, dai Manoscritti economico-filosofici (1844), maturano nel Manifesto del partito comunista e nel Capitale, opera riassuntiva del pensiero marxista.

Jacopo Nacci, classe 1975, si è laureato in filosofia a Bologna con una tesi dal titolo Il codice della perplessità: pudore e vergogna nell’etica socratica; a Urbino ha poi conseguito il master "Redattori per l’informazione culturale nei media". Ha pubblicato due libri: Tutti carini (Donzelli, 1997) e Dreadlock (Zona, 2011). Attualmente insegna italiano per stranieri a Pesaro, dove risiede.