Cos’è il soggetto nella frase?
All’interno della frase, il soggetto è quell’elemento, costituito da una persona, animale, cosa o entità astratta, di cui il predicato dice o, appunto, “predica” qualcosa. È quindi l’elemento su cui, attraverso il verbo, ci vengono fornite le informazioni sostanziali della comunicazione scritta od orale; il soggetto può compiere un’azione (se il verbo è in forma attiva: “Massimo svolge l’esercitazione”), subire un’azione (quando il verbo è di forma passiva: “La città fu colpita dalla grandine”), trovarsi in un determinato stato (ad esempio, con l’uso del verbo essere: “Filippo è in casa”), possedere determinate caratteristiche e qualità (ad esempio, quando c’è un predicato nominale: “Sergio è alto”).
Se quindi il rapporto logico tra soggetto e predicato è molto stretto, anche il rapporto grammaticale tra i due è forte: devono infatti concordare sempre nella persona, nel numero e (spesso) nel genere. Proprio questa concordanza ci permette di capire chi compie l’azione espressa dal verbo, e quindi di ricostruire il senso logico di ciò che stiamo ascoltando o leggendo.
Se il più delle volte il soggetto è costituito da un nome (o da un pronome che lo sostituisce), in realtà tutte le parti del discorso possono svolgere questa funzione 1, come si vede dagli esempi seguenti:
Il cane è ha azzannato un passante (nome);
Qualcuno mi ha spaccato lo specchietto retrovisore (pronome indefinito);
Sciare è uno sport divertente (verbo);
Il meglio deve ancora venire (avverbio);
Il perché di questa situazione è inspiegabile (congiunzione);
“Per” è una preposizione semplice (preposizione);
“Il” è uno degli articoli più usati della lingua italiana (articolo);
“Ah” è un’interiezione che indica dolore o sorpresa (interiezione).
La posizione del soggetto nella frase
Il soggetto e tutto ciò che si accompagna ad esso e che ne precisa le caratteristiche (come attributi, apposizioni o complementi di specificazione) costituiscono quello che viene definito “gruppo del soggetto”. Il gruppo del soggetto, insieme con il gruppo del predicato, costituisce l’insieme della frase. Per esempio, nella frase: “Il secondo marito della zia Adele si è rotto una gamba”, possiamo suddividere così i due gruppi:
Il secondo marito della zia Adele (= gruppo del soggetto, che è “marito”) si è rotto una gamba (= gruppo del predicato).
La posizione del soggetto all’interno della frase non è fissa; se generalmente il soggetto precede il predicato, è tuttavia possibile (soprattutto per esigenze espressive, come nei testi letterari) che esso sia posto dopo il verbo. In molti casi poi, il soggetto può essere sottointeso, cioè non esplicitamente presente nella frase ma desumibile dal contesto. Questi casi sono, ad esempio:
- Quando il soggetto è un pronome personale di prima o seconda persona (sia singolare sia plurale, quindi: io, tu, noi e voi), in quanto esso è facilmente intuibile dalle desinenze del verbo stesso. Ad esempio:
Sar-ò (= prima persona singolare) alla festa di Paolo, ci ved-iamo (= prima persona plurale) là? Ci sar-esti (= seconda persona singolare)? - Se, in base a quanto detto in precedenza, risulta chiaro chi compia l’azione, oppure nei casi di una risposta ad una interrogativa diretta in cui il soggetto è esplicitato. Ad esempio:
Piero era arrivato al lavoro in anticipo. Quindi (Piero) si era fermato a fare colazione e (Piero) aveva acquistato un giornale;
Quanto costa questo maglioncino? (Il maglioncino) Costa 35 euro.
Ricordiamo che in alcuni casi il soggetto può essere del tutto assente; è il caso dei verbi impersonali (come quelli atmosferici nevica, piove, grandina o le espressioni quali bisogna, è bene, è giusto, è opportuno ecc.) o dei verbi usati impersonalmente (come si va, si viene, si pensa, si dice ecc.).
Il soggetto partitivo
In un caso particolare, il soggetto della frase può essere introdotto da una preposizione (mentre di solito ciò non accade mai): si tratta del caso del soggetto partitivo, in cui il sostantivo è preceduto da un articolo partitivo (nella forma delle preposizioni articolate: del, dello, della, dei, degli, delle) con il valore di “un po’ di” (per indicare una quantità non meglio precisata di qualcosa) oppuri di “alcuni, alcune” (per indicare invece un numero imprecisato). Ad esempio:
Nel forno c’è della pizza avanzata da ieri;
Dei gatti hanno invaso il sottotetto di Margherita.
1 In questi casi, si dirà che il termine è stato “sostantivata”, cioè utilizzata come nome.