Ripenso il tuo sorriso è una poesia di Eugenio Montale, scritta nel 1923, che fa parte della sezione di Ossi di Seppia che dà il nome alla raccolta.
Il componimento poetico è dedicato al ballerino russo Boris Kniaseff, conosciuto da Montale a Genova. Metricamente, la poesia è costituita da versi doppi a rima alternata (prima e seconda strofa) e a rima incrociata (terza strofa). Come in altri testi di Montale, c'è un rima ipermetra (tra le parole "limpida" e "corimbi"). Come in altri componimenti, il poeta si concentra sulla descrizione paesaggistica nei suoi elementi più semplici e reali: l’aridità, la poca acqua che scorre, le piante presenti e la costante presenza del sole. Questo paesaggio diventano metafora dell’animo pessimista di Montale, che viene rincuorato dalla memoria di un amico del passato (l’acqua “d’un greto). Questa rievocazione diventa la speranza di salvezza del poeta e fugace consolazione. Per Montale è la sofferenza, che permette di trovare il significato della vita e di stabilire un possibile legame e connessione tra realtà e uomo. Questa diventa nella poesia un “talismano”: “tu sei dei raminghi che il male del mondo estenua | e recano il loro soffrire con sé come un talismano”. E l’immagine del sorriso dell’amico diventa l’unico rifugio fugace e temporaneo da questo soffrire. Il poeta, quindi, pone come difesa dalla durezza e dall’aridità della vita il ricordo felice di un sorriso, che viene simbolizzato da immagini di fertilità e rigoglio: l’acqua limpida e la giovane palma.
Il tema è quello della memoria imperfetta: separazione tra ciò che esiste e ciò che viene rielaborato nella mente del poeta. E' presente, inoltre, l'elemento acquatico, centrale in tutta la raccolta Ossi di Seppia (cfr. Cigola la carrucola del pozzo). Significativo anche, all'inizio della poesia, è il contrasto di suoni tra l'aggettivo "limpida" e il secondo verso, aspro e petroso, tutto giocato sull'allitterazione della "t" e della "r": "scorta per avventura tra le petraie d'un greto".
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"Ripenso il tuo sorriso" di Montale: analisi e commento
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