Il Novecento in Italia, soprattutto a partire dagli anni Trenta e poi con il secondo Dopoguerra, vede l’affermazione del romanzo come genere letterario principale, con cui raccontare sia la propria storia individuale che quella collettiva del mondo e degli eventi circostanti. Molti sono gli scrittori (e le scrittrici), più o meno celebri e noti, che hanno trovato nelle pagine della narrazione romanzesca un importante canale di dialogo con il pubblico medio. Dino Buzzati descrivendo, nel Deserto dei Tartari, l’inquietudine dell’attesa mai soddisfatta per un evento oscuramente percepito all’orizzonte, Elio Vittorini raccontando la guerra partigiana contro l’occupazione nazifascista, Carlo Levi descrivendo con partecipazione etica il mondo fuori dal mondo del Cristo si è fermato ad Eboli. Segue il "romanzo di formazione" adolescenziale di Elsa Morante (L'isola di Arturo), e l’impegno civile di Leonardo Sciascia nella denuncia del potere mafioso e delle sue tentacolari connivenze col potere politico.
Il corso è curato e coordinato da Oilproject.