Letteratura

Ropporto Leopardi Montale: confronto tra teologia negativa di Leopardi e quella di Montale.


il 24 Giugno 2015, da Ema Manu

luca ghirimoldi il 30 Giugno 2015 ha risposto:

Ciao, si tratta sicuramente di un confronto molto complesso, dato che ci troviamo di fronte (probabilmente) ai due più importanti poeti degli ultimi due secoli (Ottocento e Novecento). Volendo riassumere velocemente, possiamo impostare il confronto su tre piani: la visione del mondo, il ruolo della poesia e le scelte stilistiche. Per quanto riguarda il primo punto, i due poeti condividono una visione pessimistica a sfondo esistenzialistico, ma gli sviluppi e gli esiti cui giungono sono abbastanza diversi. Il pessimismo leopardiano, nel passaggio dalla fase “storica” a quella “cosmica”, individua nell’infelicità e nella caduta delle illusioni il problema centrale dell’uomo, che è sempre succube di una Natura matrigna per la quale è un elemento minuscolo ed ininfluente. Questa condizione antropologica ed universale, che Leopardi indaga ad esempio nelle “Operette morali” ( https://library.weschool.com/lezione/leopardi-operette-morali-introduzione-alla-raccolta-2696.html) o nei canti pisano-recanatesi ( https://library.weschool.com/lezione/leopardi-canti-pisano-recanatesi-introduzione-e-commento-2706.html) giunge all’amara conclusione che non c’è possibilità di felicità autentica per l’uomo, cui non resta che rifutare le facili consolazioni delle illusioni per porsi eroicamente di fronte al dolore soggettivo (come in “A se stesso”: https://library.weschool.com/lezione/giacomo-leopardi-riassunto-ciclo-aspasia-a-se-stesso-1366.html) o collettivo (come ne “La ginestra”: https://library.weschool.com/lezione/leopardi-la-ginestra-parafrasi-pessimismo-leopardiano-3662.html). Il quadro in Montale è, se vogliamo, più disperato e impietoso, soprattutto nelle prime raccolte: il poeta, più che sulla natura delle illusioni umane, si concentra sulla radicale assenza di risposte e spiegazione sul senso della nostra esistenza, come si vede bene in “Meriggiare pallido e assorto” ( https://library.weschool.com/lezione/montale-meriggiare-pallido-e-assorto-analisi-e-commento-1291.html) o in “Spesso il male di vivere ho incontrato” ( https://library.weschool.com/lezione/spesso-il-male-di-vivere-ho-incontrato-eugenio-montale-testo-figure-retoriche-3124.html). In quest’ultimo testo sono molti gli echi leopardiani, dal “rovente muro d’orto” (che quasi ricorda, per antitesi, la “siepe” de “L’infinito”: https://library.weschool.com/lezione/leopardi-l-infinito-testo-integrale-3583.html) fino alla “divina Indifferenza” (v. 6) di “Spesso il male di vivere”, confrontabile con il distacco dalle passioni che per Leopardi è una cura alla sofferenza. In Montale, il tormento esistenziale si unisce molto più chiaramente a cause storiche, che invece in Leopardi non hanno gran peso: pensa al ruolo della guerra in una raccolta come “La bufera e altro” ( https://library.weschool.com/lezione/eugenio-montale-la-bufera-3308.html) o in un testo come “La primavera hitleriana” ( https://library.weschool.com/lezione/primavera-hitleriana-eugenio-montale-bufera-parafrasi-8390.html). Simile in entrambi, pur con molte sfumature, può essere la nostalgia per un’età infantile intesa come unico momento felice dell’esistenza, o per l’ignoranza del dolore della vita (ad esempio, “A Silvia”: https://library.weschool.com/lezione/silvia-di-leopardi-commento-e-analisi-del-testo-1285.html) o per un senso di comunione etica con la realtà (la bellissima poesia montaliana “Antico, sono ubriacato dalla voce”: https://library.weschool.com/lezione/eugenio-montale-antico-mediterraneo-ossi-di-seppia-parafrasi-11449.html). Comune a entrambi i poeti è anche il rifiuto delle consolazioni più facili o delle spiegazioni metafisico-spiritualistiche (ivi compresa anche quella della possibilità di un Dio buono e giusto o di una qualsiasi escatologia), come si può vedere nella celebre satira delle “magnifiche sorti e progressive” al v. 51 della “Ginestra” o in una poesia di Montale come il “Piccolo testamento” ( https://library.weschool.com/lezione/piccolo-testamento-testo-parafrasi-eugenio-montale-bufera-3427.html) , dove il poeta, negli anni del Dopoguerra, rifiuta di schierarsi con uno dei due schieramenti (Chiesa o comunismo, Destra o Sinistra) che si fanno entrambi portatori di presunte verità assolute che egli non può condividere. Per quanto riguarda il ruolo della poesia, in Leopardi questa non perde mai una sua fondamentale funzione conoscitiva. Anzi, possiamo dire che uno dei caratteri di novità della poesia di Leopardi sia stato proprio quello di riutilizzare il genere della lirica (cioè quello finalizzato alla rappresentazione dei sentimenti più intimi dell’animo di chi scrive) per inserirvi una riflessione “alta” e filosofica, che anticipa il pensiero di Schopenhauer (qui una introduzione generale al suo pensiero: https://library.weschool.com/lezione/sintesi-schopenhauer-etica-musica-6844.html) e, per certi aspetti, il nichilismo di Nietzsche (qui il nostro corso su di lui: https://library.weschool.com/corso/filosofia-friedrich-nietzsche-dio-e-morto-zarathustra-superuomo-7313.html). In Montale invece il ruolo stesso della poesia va in crisi, come in molti altri poeti dei primi decenni del Novecento: basta pensare a Gozzano ( https://library.weschool.com/lezione/crepuscolari-guido-gozzano-nietzsche-camicie-6827.html), ai Crepuscolari ( https://library.weschool.com/lezione/riassunto-crepuscolarismo-gozzano-corazzini-moretti-6686.html) e in parte a Saba ( https://library.weschool.com/corso/canzoniere-umberto-saba-poetica-trieste-psicoanalisi-7050.html). Ne sono testimonianza alcune dichiarazioni di poetica in versi, come “I Limoni” ( https://library.weschool.com/lezione/i-limoni-analisi-del-testo-3353.html) e “Non chiederci la parola” ( https://library.weschool.com/lezione/parafrasi-non-chiederci-la-parola-eugenio-montale-testo-integrale-3117.html), in cui l’autore afferma che il poeta e la poesia non possono più fornire risposte definitive ed universali sugli interrogativi dell’uomo contemporaneo. Dal punto di vista stilistico, il discorso è necessariamente molto più complesso, e bisognerebbe confrontare accuramente i singoli testi tra loro. Di sicuro, un elemento comune (per quanto molto generale) è il superamento di misure strofiche tradizionali (ad esempio, la struttura della canzone). Fammi sapere se è tutto chiaro o se ci sono altri dubbi, un saluto! :)