3'

Umberto Saba, "Amai": parafrasi del testo

Parafrasi Analisi

Componimento della sezione Mediterranee del Canzoniere, Amai è una dichiarazione di poetica, nella quale Saba ribadisce il proprio amore spassionato per le parole “trite”, ossia consunte, abusate e ormai rese quasi inutilizzabili dalla tradizione poetica. Al recupero di ciò che secoli di lirica sembra aver seppellito, c’è la reazione alle tendenze simboliste e decadenti proprie di tanta produzione coeva. Emblematica è la rima “fiore-amore”, forse la più banale, e proprio per questo la più difficile da rifunzionalizzare e caricare di nuovi significati. È una parola essenziale, quella che il poeta giudica più adatta a disvelare le più profonde verità che abitano l’animo umano, scoperte le quali - direbbe Leopardi, uno dei punti di riferimento della poetica sabiana - “per poco il cor non si spaura” (L’infinito, v. 8).

Metro: componimento di due quartine e un distico finale, costituite da endecasillabi (a eccezione del terzo verso, un ternario), liberamente rimati. La rima baciata è in ogni caso predominante, in conformità alla semplicità stilistica enunciata programmaticamente nel testo (irrelati sono però il primo e l’ultimo verso).

  1. Amai 1 trite parole che non uno
  2. osava. M’incantò la rima fiore
  3. amore 2,
  4. la più antica difficile del mondo.
  5. Amai la verità che giace al fondo,
  6. quasi un sogno obliato 3, che il dolore
  7. riscopre amica. Con paura 4 il cuore
  8. le si accosta, che più non l’abbandona.
  9. Amo te che mi ascolti 5 e la mia buona
  10. carta lasciata al fine del mio gioco.
  1. Amai parole consunte e convenzionali, che nessun poeta
  2. osava più utilizzare. Mi piacque particolarmente
  3. la rima "fiore amore",
  4. la più antica e difficile del mondo.
  5. Amai la verità che si trova in fondo all’animo umano,
  6. quasi un sogno dimenticato, che [tuttavia] il dolore
  7. riscopre essere amica. Il cuore timorosamente
  8. le si accosta, ma una volta scoperta non l’abbandona più.
  9. Amo te che mi ascolti e amo la mia poesia,
  10. lasciata come una carta vincente alla fine del mio gioco.

1 Amai: il verbo torna tre volte in anafora (la terza, con variatio, al presente al v. 9): il ragionamento sembra procedere per giustapposizioni, quasi a replicare un meccanismo del pensiero, e la continuità del ragionamento del poeta.

2 Fiore amore: il poeta la definisce la rima più antica e più difficile del mondo; la difficoltà consiste appunto nel sapervi ricorrere caricandola di valori aggiunti e nuovi significati.Si noti il rilievo che la strutturazione della strofe dà al termine "amore", isolata a v. 3.

3 Saba poeta paragona “la verità che giace al fondo” (v. 5) a un sogno “obliato” (v.6), dimenticato: a ribadire che la sua essenza è sempre stata dentro di noi, ma necessita di un atto rivelatore, epifanico - quale può essere la scrittura poetica - per essere riscoperta e nuovamente compresa.

4 con paura: il disvelamento della verità è accompagnato da una sensazione di destabilizzante sgomento.

5 È l’appello al lettore, invitato pertanto ad accogliere la verità condivisa dalla parola poetica.