Sarebbe decisamente sbagliato ed ingeneroso considerare Eugenio Montale solo come l'autore degli Ossi di seppia; in realtà, il poeta ligure dopo la raccolta d'esordio sa gestire con intelligenza ed acume la propria vena creativa, sviluppando da un lato la poetica degli esordi, ma aprendosi dall'altro anche a nuove esperienze e possibilità.
Il corso, che si avvale delle letture e dei commenti di Andrea Cortellessa, ripercorre allora le tappe fondamentali di questo itinerario: il fascismo e il dramma della Seconda Guerra Mondiale, le sfuggenti ma preziosissime immagini delle donne amate, i piccoli riti della quotidianità, il senso della perdita intimamente connesso a tutte le cose del mondo. Da Le occasioni a Satura, passando per La Bufera e altro e le raccolte degli ultimi anni (come il Diario del '71 e '72 o il Quaderno di quattro anni), è anche per queste e per altre ragioni che la carriera del poeta ligure verrà coronata, nel 1975, dal premio Nobel per la letteratura.